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lunedì 18 novembre 2019


Giacobbe

Secondo arco a destra

Il secondo arco a destra è dedicato al patriarca Giacobbe. Il nome significa innanzitutto “che tiene il calcagno”, perché nacque stringendo nella mano il calcagno del fratello. Giacobbe significa anche “che soppianta”. È fratello gemello di Esaù, figlio di Isacco e di Rebecca. Fu padre di dodici figli. Teologicamente Giacobbe, come Abramo e Isacco, è colui che riceve la promessa di terra e di numerosa progenie. Giacobbe, nonostante la benedizione del Signore, non si mostra uomo onesto, specie nei confronti del fratello. Con la collaborazione e l’iniziativa della madre Rebecca, riesce ad ingannare il padre Isacco e strappa la benedizione della primogenitura, sostituendosi ad Esaù. Questo suo gesto provoca le ire di Esaù, che comincia ad odiarlo. Giacobbe, dietro consiglio della madre, va a Carran dallo zio Labano e vi resta fino a quando non decide di riconciliarsi con Esaù. Intanto Giacobbe evita di sposare una Cananea e sposa prima Lia e poi Rachele. Da questi matrimoni ebbe dodici figli. Nonostante queste avventure, la vita di Giacobbe è guidata dalla protezione di Dio. Sentendo vicina la morte Giacobbe li benedice singolarmente, sdraiato sul letto di morte. Il Pianto di Giacobbe si inserisce nella storia del figlio Giuseppe, da lui prediletto, perché è il figlio avuto nella vecchiaia. I fratelli, gelosi di questa predilezione, odiano Giuseppe. Il loro odio cresce quando Giuseppe rivela loro di avere fatto un sogno, che urta i fratelli perché capiscono che Giuseppe può diventare il loro dominatore. Lo odiano così tanto che lo gettano in un pozzo e poi lo vendono a mercanti egiziani. Al padre Giacobbe fanno credere che Giuseppe era stato sgozzato da una belva feroce. Credendo Giuseppe morto, Giacobbe “si stracciò le vesti, prese il lutto e pianse per suo figlio per molti giorni”. Gli altri figli tentano di consolarlo, ma egli non vuole lasciarsi confortare.

Tratto da Rosario Salvaggio, Gli archi della Cattadrale narrano l'Antico Testamento, Paruzzo editore 2007


Rielaborato da Enrico Autore, Vincenzo Calamera, Francesco Porrovecchio, Egle Salamone, Agnese Scivoli,

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