La chiesa di Santa Maria degli Angeli
Breve nota sulla prima cattedrale di Caltanissetta
La Chiesa di Santa Maria degli Angeli sorge in Via degli Angeli presso Caltanissetta ed è uno dei monumenti più antichi della città. Nacque in piena epoca normanna e fu fondata intorno ai primi anni del Duecento. Si pensa che in origine fosse dedicata a Maria Santissima Assunta.
Nel 1239, Federico II di Svevia emanò un decreto con cui erigeva Santa Maria degli Angeli in “Parrocchia della città e Reale Cappella della Casa Sveva”, retta da un cappellano regio. Il nome di questa chiesa normanna è oggi Santa Maria degli Angeli, poiché è stato rinvenuto tra le rovine del Castello di Pietrarossa, che sorge in una montagna a ridosso dell’edificio, un dipinto seicentesco,
“La Madonna degli angeli” che ritrae appunto la Vergine con in braccio Gesù Bambino, circondati da angeli che sembrano intonare dolci melodie con gli strumenti musicali che portano con sé. Questo dipinto è oggi conservato presso il Collegio di Maria di Caltanissetta.
La nostra chiesa viene anche chiamata la “Vetere”, un
termine di origine latina che significa antico. Infatti questo soprannome viene
utilizzato soprattutto per distinguere la “Vetere” dalla “Nova”, l’odierna
Cattedrale di Caltanissetta, alla quale Santa Maria degli Angeli passò nel 1622
dopo essere stata trasferita ad altre chiese a partire dal 1400 per le ridotte
dimensioni.
Nel 1601 la chiesa venne concessa ai Frati Minori
Osservanti, i quali, di lì a pochi anni, cominciarono non solo un lavoro di
ristrutturazione e di ingrandimento della chiesa, ma costruirono anche il loro
Convento. I locali di quest’ultimo sono stati da poco concessi dalla Soprintendenza
dei beni culturali ed ambientali di Caltanissetta per la costruzione della “biblioteca
delle biblioteche”, dedicata a Mario Arnone.
Tante furono le trasformazioni che la chiesa e l’annesso
convento dovettero subire. Nel 1867, durante una forte epidemia di colera che
aveva colpito la città, il convento venne adibito ad ospedale. Nel 1873 la
chiesa venne chiusa al culto poiché passò al Ministero della Guerra, che la
trasformò in una caserma e in un magazzino militare. Ha qui inizio un periodo
di completo abbandono della Chiesa, che portò al crollo parziale del tetto nel
1964, seguito dalla costruzione nel 1972 di un solaio in cemento armato, che
naturalmente ha contribuito a rendere molto più alta la Chiesa. La lunghissima
fase del restauro ha avuto inizio nel 2009 e ha inglobato la ristrutturazione
degli edifici interni ma anche degli ambienti esterni. Infatti il cortile
esterno è stato completamente ripulito dalle erbacce e dagli arbusti incolti
che nel periodo dell’abbandono avevano preso il sopravvento. Inevitabilmente la
Chiesa ha subito nel tempo mutilazioni e rimaneggiamenti che avevano messo in
serio pericolo la stabilità di una chiesa dove i lavori hanno riportato alla
luce resti, come anfore, monete e persino scheletri umani, probabilmente
risalenti al primo insediamento abitativo della città.
Dell’antica architettura normanna non rimane granché: nella
facciata il portale di ingresso, costruito in pietra arenaria che possiede un
archivolto a sesto acuto in tre livelli e all’interno dell’edificio l’impianto
planimetrico che consta di una singola navata. Per il resto, la parte interna
della chiesa non contiene più nulla e solo da poco è stata riaperta al culto.
Nonostante ciò, oggi è possibile visitare il piano sottostante alla Chiesa dove
veniva praticata l’essiccazione dei cadaveri.
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