Giaele e Abimelec
quinto arco
Dietro invocazione del popolo, Dio manda come giudice la profetessa Debora che chiama Barak e, a nome del Signore, gli ordina di prendere diecimila uomini, portarli sul monte Tabor per combattere contro Sisara, comandante del re Iabin. Barak va insieme a Debora.
Sisara, informato che Barak è salito sul monte Tabor, ordina di trasferire l’esercito verso il torrente Kison. Barak sbaraglia l’esercito di Sisara che però si salva. Giaele invita Sisara ad entrare nella sua tenda e Sisara, molto stanco, si addormenta. Giaele prende un paletto della tenda e uccide Sisara.
Abimelec
Alla morte di Gedeone, suo padre, Abimelec convince i suoi parenti a proporre ai ricchi e proprietari della città che era meglio avere un solo capo piuttosto che tanti. Accettata la proposta, viene proclamato re, ma Iotan, fratello di Abimelec, non accetta questa scelta. Dio non approva l’aggressione di Abimelec e fa diventare suoi nemici i ricchi proprietari che prima lo avevano proclamato re. Guidati da Gaal, combattono contro Abimelec.
Abimelec viene informato da Zebal e, di notte, parte con i suoi uomini e vince. Incoraggiato da questa vittoria, si accanisce anche contro la città di Sichem. Si salvano soltanto i proprietari della torre della città. Abimelec assale il tempio e attacca la città di Tebez. Mentre sta per incendiare la torre, una donna getta dall’alto una pietra e gli fracassa la testa. Allora Abimelec chiama un ragazzo e gli ordina :"Prendi la mia spada e uccidimi, così nessuno può dire che sono stato ucciso da una donna". Il ragazzo lo colpisce e Abimelec muore.
Tratto da Rosario Salvaggio, Gli archi della Cattadrale narrano l'Antico Testamento, Paruzzo editore 2007
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